SABATO 8 OTTOBRE 2016
MITI FAMILIARI E PASSAGGI TRANSGENERAZIONALI.
UNO SGUARDO ATTRAVERSO LA LENTE DEL CINEMA
“L’unicità del cinema nel rappresentare visivamente gli eventi psicologici richiama la nostra attenzione sul fatto che i problemi interessanti e significativi del rapporto dell’uomo con se stesso – e il fatale disturbo di questo rapporto – trovano qui una rappresentazione immaginativa” (Otto Rank 1914)
“Ogni famiglia costruisce un racconto, conscio e inconscio,che mostra e allo stesso tempo nasconde le vicissitudini della sua storia: è il mito familiare (Czertok, Losso e Guzzo, 1993).Il mito familiare è strutturante del funzionamento della famiglia e del destino dei suoi membri. E’ un racconto che – come i sogni – possiede aspetti manifesti e aspetti latenti.Contiene un sistema di credenze condivise dai membri di una famiglia, che non è contestato da nessuno di loro. E’ un tentativo di spiegazione di aspetti conflittuali, trasgressivi, vergognosi della storia del gruppo, correlati con l’identità familiare, i valori familiari e con gli ideali..
Il mito è elaborato nel corso di parecchie generazioni e le sue versioni si modificano attraverso esse…
Il mito pertanto è in relazione col tema della trasmissione dei contenuti psichici”
(R.Losso, Psicoanalisi della famiglia, Franco Angeli, Milano, 2000)
SEMINARIO
Dr. Pietro Rizzi, Psicologo clinico, Psicoanalista SPI, Milano
ASSOCIAZIONE ARPA VIA DEL MONTE 80, CESENA
9,30–12,30 ; 14,00 – 17,00
Sabato 09 Aprile 2016
RISONANZE E DISSONANZE DEL CONTESTO FAMILIARE
CON UN FIGLIO
CON PATOLOGIA GRAVE
Cosa succede e cosa si verifica all’interno del contesto familiare quando è presente un figlio/a con una patologia grave?
Le risonanze: che cosa risuona o si risveglia, anche attraverso l’urlo o la maschera, “persona”, della psicosi o della crisi?
Cosa si riesce ad ascoltare o cosa non si può ascoltare di sé e dell’altro e cosa al tempo stesso si pone nel suo ri-suonare come da una parte ri-edittivo e dall’altra come invocante un senso o uno squarcio, una apertura possibile/impossibile e per questo anche dissonante, diversa, altra e perturbante.
In cerca di un accordo? In speranza di ri-accordarsi?
Tutto questo visto e analizzato come “contesto” quindi non solo per quello che riguarda il “danno primario” di cui è portatore un singolo membro, ma anche in quello secondario che interessa la trama e la tessitura familiare lacerata e insieme alla ricerca di un possibile “potenziale di salute” inedito e non colto.
SEMINARIO TEORICO-CLINICO CON
Luigi Boccanegra, Psichiatra, Psicoanalista SPI, Venezia
ASSOCIAZIONE ARPA VIA UBERTI 53 CESENA
9:30–13:00 ; 14:15–17:00
Sabato 05 Marzo 2016
CORPI REALI E CORPI VIRTUALI
COME CAMBIA LA RELAZIONE TERAPEUTICA NELL’ERA DEL WEB
“Ana-Tron è invece un piccolo gioco di parole che alludendo alla fiaba del Brutto Anatroccolo, utilizzo come metafora per provare a parlare in modo meno noioso, spero, e sufficientemente evocativo della situazione di profonda solitudine e di video-passività, in cui il bambino (ma così spesso l’adolescente o l’adulto) può trovarsi a essere risucchiato, ritualmente e ripetitivamente, per lo più dalla televisione, ma anche da certo mini-video-games portatili, da certi cd-rom o dal lato oscuro della Grande Rete. Viceversa il termine Cyber-cigno può essere la metafora dell’adolescente (ma non solo) che ha imparato a gestire in modo creativo una situazione veramente gioiosa e pienamente soddisfacente di video-attività informatica e telematica, a operare creativamente in prima persona attraverso una telecamera o un computer multimediale, esprimendo quindi al meglio, come direbbe Negroponte, la propria caratteristica positiva di ‘essere digitale’; ovvero di un essere umano, giovane o adulto, che come un cigno riesce a mettere le ali della fantasia alla propria creatività anche attraverso l’utilizzazione delle nuove tecnologie digitali”
(Longo, 2008)
SEMINARIO TEORICO CLINICO
Maria Chiara Risoldi, Psicoanalista SPI, Bologna
ASSOCIAZIONE ARPA VIA UBERTI 53 CESENA
9:30–13:00 ; 14:15–17:00
SABATO 20 FEBBRAIO
LASCIATEMI SEMBRARE FINO A QUANDO NON SARO’
ADOLESCENZA E SPERANZA
“L’adolescenza è forse l’età della vita nella quale, l’intensità delle preoccupazioni e delle angosce per il corpo che si trasforma, è più lontana dalla reale presenza delle malattie (al contrario di quanto può accadere nella vecchiaia). Uno dei lavori che l’adolescente si trova a dover affrontare, è l’abbandono del corpo infantile – un lutto – per approdare ad un corpo sconosciuto che nessuno sa cosa diventerà”.
(Fabrizio Rocchetto, Il trattamento analitico dell’adolescente tra psicosi e patologia del corpo, tra patologia individuale e della coppia genitoriale,in A.M. Nicolò e G. Trapanese, Quale Psicoanalisi per la coppia, Franco Angeli Editore, Milano 2005)
SEMINARIO TEORICO CLINICO
Dr. Raffaele Dionigi, Psicoanalista ARPA, Cesena
ASSOCIAZIONE ARPA VIA UBERTI 53 CESENA
9:30 ‑12:30 – 14:30 – 17:00